Rockford Fosgate presenta una nuova classe di amplificatori dalle dimensioni veramente mini; è al momento disponibile un modello mono e uno a quattro canali.
Il concetto alla base di questi amplificatori è semplice: telaio piccolo, piccolissimo, watts tanti, ma veramente tanti e qualità musicale sempre all’altezza della situazione.
In proposito avevamo sentito alcune storie piuttosto sorprendenti e appena abbiamo avuto tra le mani il modello mono ci siamo affrettati ad analizzarlo.
Come già detto, il PBR300X1 è un amplificatore molto piccolo (3.90cm x 10.8cm x 17.2cm) e, tanto per capirci, a prima vista ricorda le dimensioni di un crossover passivo.
Relativamente all’eleganza del design non sono ammesse discussioni: alluminio nero spazzolato con alle estremità dei pannelli rosso fuoco, il tutto impreziosito da un logo cromato in rilievo Rockford Fosgate.
Lo fissiamo tramite linguette di montaggio incorporate nei pannelli alle estremità del telaio.
Date le ridotte dimensioni, lo spazio a disposizione è limitato e pertanto controlli e connessioni sono un po’ diversi da quello che ci si potrebbe aspettare.
L’alimentazione arriva all’amplificatore attraverso una presa Molex a tre posizioni particolarmente robusta che accetta cavi da 5.5 mmq.
La connessione con il connettore femmina dell'amplificatore è a dir poco sensazionale. A fianco troviamo un’altra presa tipo Molex a quattro posizioni con cavi da 3.5 mmq per il segnale altoparlanti.
Sull’altro lato dell’amplificatore troviamo gli ingressi del segnale audio, sempre attraverso una presa Molex a quattro poli. I cavi sono poi terminati con connettori RCA da utilizzare in caso di ingresso Low Level o da tagliare in caso di ingresso High Level.
Nonostante lo spazio per i controlli e le regolazioni sia molto limitato, sul nostro PBR300X1 riusciamo ancora a trovare un potenziometro per la regolazione del guadagno, uno per fissare la frequenza di taglio e uno per regolare la sensibilità del circuito di sensing, che tramite il segnale di ingresso consente l’accensione automatica dell’amplificatore.
Ma non è finita: un connettore jack RJ-45 consente la connessione a un Punch EQ (RFPEQ) per il controllo a distanza. L'amplificatore è poi dotato di circuiti di protezione in caso di tensione di alimentazione insufficiente, cortocircuito e sovraccarico termico.
Non rimaneva che ascoltarlo, ma subito dopo, stupiti dalle prestazioni, è sorto spontaneo il desiderio di aprirlo e di vivisezionarlo per capire quali assurdi marchingegni sia annidiassero in si poco spazio e da dove sgorgassero tutti quei watt.
Ma Voi evitatelo PLS!!
Vi posto una immagine, è più semplice.
A quanto pare, la tecnologia utilizzata all'interno del PBR300X1 non è in realtà una tecnologia del tutto nuova
come la denominazione «classe BR» ci potrebbe far credere.
Quello che realmente troviamo è un adattamento molto intelligente di un circuito altre volte indicato come «pompa di carica». Nonostante ci si trovi tecnicamente di fronte a un amplificatore in classe A/ B, il progetto consente di lavorare con un segnale di ampiezza decisamente maggiore di quanto consentito dall’alimentazione fornita dalla batteria del veicolo senza ricorrere a un tipico alimentatore di tipo switching. Questo approccio consente diversi benefici.
Primo: la rimozione dei dispositivi di alimentazione, toroidi e via dicendo, consente di mantenere dimensioni e peso dell'amplificatore drasticamente ridotti.
Secondo: dato che l'amplificatore non gestisce il flusso di forti correnti ad alta velocità, la quantità di rumore irradiato e di interferenze radio risulta virtualmente eliminata. E infine, attraverso l'utilizzo di MOSFET di potenza capaci di alte correnti in uscita, riusciamo a gestire senza alcun problema il carico di 1 Ohm.
Come già detto, la prima cosa che abbiamo fatto con questo ampli è stato di ascoltarlo. Collegato al sistema di riferimento con un sub 12-inch con bobina da 2-Ohm, siamo rimasti impressionati, non solo per il grado di autorità che il minuscolo amplificatore ha dimostrato, ma anche per la qualità generale del suono. Note basse ben definite, senza evidenza di roll-off nei registri più bassi. Diverse tracce con note sotto 30Hz sono state riprodotte in modo chiaro e forte. Questa è la vera chicca. La definizione delle basse frequenze è estremamente valida, complessi passaggi di organo a canne vengono riprodotti in modo naturale, corde pizzicate di basso acustico così come timpani e percussioni sono state tradotte con la risonanza naturale e le sfumature acustiche che tali strumenti producono. Solo quando abbiamo spinto l'amplificatore davvero vicino al limite abbiamo cominciato a notare una minima perdita di definizione ma, ad essere onesti, questo è successo a volumi che le nostre orecchie non erano comunque in grado di sostenere.
In un mondo dove il marketing gonfia e sovrastima le prestazioni, il Rockford Fosgate PBR300X1 spicca per qualità e va oltre le promesse.
Questo amplificatore combina intelligente innovazione tecnica con elevate prestazioni audio in uno spazio più piccolo di quanto ci si aspetterebbe.
Se avete bisogno di un amplificatore in piena regola per una moto, per un fuoristrada, per una barca o per una Maserati Quattroporte, il PBR300X1 è all'altezza del compito.
E se siete scettici, provate a chiedere a Mark Lieber, Quality Control Manager in Rockford Fosgate, che utilizza uno di questi amplificatori per gestire sei woofer da 15 pollici!!